3.3.16

Dovevo scrivere un altro post...


...Ma poi ho finito per buttare giù, alla veloce, questo. 
Il motivo? Beh, ammesso che ci sia qualcuno davvero incuriosito, lo ammetto: non ho tempo per scrivere post lunghi e ponzosi come quello che avevo in mente. Recensire un certo numero di libri richiede una quantità ragionevole di tempo e il tempo è, in questo momento, la cosa di cui posso disporre di meno. 
Sta impaginando la versione elettronica di ALIA Evo 2.0, il che potrebbe sembrare una sciocchezza a chi si affida a Calibre e non si preoccupa nemmeno se il suo testo potrà disporre di un indice ragionevole e funzionante. Ma questo è ancora poco, il nostro ALIA è una «cosa» di cinquecento e passa pagine, con alcuni racconti suddivisi in capitoli (ricordati: da inserire h2 in Sigil in modo da ottenere una suddivisione interna... puff, puff) che deve essere girato e rigirato alla ricerca di eventuali errori di stampa e di impaginazione — il testo è già stato riguardato durante l'impaginazione ma è il passaggio di Sigil a rendere curiosamente più evidenti gli errori... E poi è inevitabile venire ai ferri corti con gli styles, con il CSS, con i characters, con i toolbar, con i font-family e con gli indent... Che rapporto passa tra le tabulazioni inserite nel testo .doc e il suo output in forma di epub? Come? No, no, è semplice: nessun rapporto, il testo appare giustificato a destra e a sinistra in maniera rigida e tombale, senza nessun rientro... 
Ma andiamo con ordine. Al termine dei lavori abituali su un testo, anche notevolmente lungo come ALIA, dopo aver controllato di aver sempre preso l'ultima versione di un testo – anche dieci o venti volte – e aver uniformato il testo si passa il tutto a Calibre che ci restituirà un testo in formato .epub. Ed è con un certo batticuore che si apre il testo nel nuovo formato per capire com'è. Piccolo particolare: non basta guardare un racconto o due, bisogna passarli TUTTI dal momento che in origine hanno diverse provenienze. Ammettiamo – evento rarissimo – che il testo «funzioni»,  ovvero che abbia un'interlinea credibile, che i caratteri speciali – corsivo, grassetto, maiuscoletto – siano stati preservati e che tutto fili più o meno come deve. 


Chiunque abbia lavorato con Calibre ha la tendenza a sviluppare una certa paranoia, sicché si controlla. E si scopre che, per l'appunto, i rientri del testo sono scomparsi. A quel punto si apre Sigil e si controlla: ovviamente esiste il comando per il rientro – una cosa tipo «"p class="p-p22"» – ma che (chissà perché) non funziona. Si apre stylesheet, si cerca p22 e si scopre che nel comando della riga è scomparsa la spaziatura (text-indent=0). MACCHICZTIADDETTO che testindent è uguale a zero? Correggi. Poi correggi anche in altre class, Calibre è notoriamente ridondante... Riguardi. Tutto a posto . Ci sono due o tre comandi che non hai toccato e il testo in qualche zona si vendica lasciando il testo allineato come in una stele, ma sistemi anche questo. Poi inserisci la copertina. Poi cambi la copertina. La riguardi. Hai scritto Vicnent Spasaro. Rifai la copertina. Non ti piace. Rifai la copertina. Per il momento può andare, la riguarderai – e presumibilmente la cambierai – domani. Provi a commutare il testo in .mobi. Poi in AZW3. In .mobi il font è diventato Times New RomanAZW3 funziona meglio ma i rientri sono scomparsi di nuovo. Provi a commutare partendo da .epub e non da .doc. Miracolo: funziona, Georgia e rientri. A questo punto tocca all'indice. Anzi all'Index. Fai, tutto procede bene, hai il tuo indice che rimanda scrupolosamente ai testi. Commuti, invii ai due lettori, un Kindle e e-reader Sony. Funziona! Solo che... sono spariti i salti di linea che separano i paragrafi. E, per inciso, anche i salti di linea che separano i titoli del racconto dall'incipit. Mediti di arruolarti nella Legione Straniera ma poi cedi e cominci a riguardare il testo in Sigil. È sparita una piccola cosa, il comando «br /» nei vari «p». MACCOMECZ è sparito? E ricompili il testo inserendo il famoso, banale ma essenziale «br /»... Ad libitum...
Si è capito perché non scrivo di libri oggi?
Ne riparleremo la prossima settimana. 

La mia scrivania. P.S.: non datemi consigli, a sbagliare sono bravissimo da solo. 

 

20 commenti:

consolata ha detto...

Onore agli eroi! Massimo, hai tutta la mia riconoscenza e ammirazione, sterminata e senza fine. Bacio le mani che premono i tasti giusti e mi inchino alla tua perizia. Ciao.

Massimo Citi ha detto...

@Consolata: sei un tesoro. Come si dice in questi casi, comunque: «Hai voluto la bicicletta...». Quanto alla mia perizia è altamente discutibile ma ALIA non ha sottomano nulla di meglio :-)

Obsidian M ha detto...

Allora non sono solo io che pensa che Calibre sia l'incarnazione del male....

Il Menestrello ha detto...

Credo di aver rinunciato a capire perché Calibre si inventa i parametri dei tag e di tutto il resto dopo il primo libro convertito...
Da bravo Informatico et Smanettone sono riuscito a scrivermi una procedura (niente codice è solo una checklist di cose da fare e controllare) e pare funzionare egregiamente, solo che io impagino già tutto da Word (OpenOffice è il male, se lo usate siete dei masochisti. Punto), le pazzie che fa Calibre si correggono velocemente e per la metà delle volte non si perde neanche le rientranze dei paragrafi (perché in teoria i formati DocXML di Word sono già scritti a tag).
Detto questo non posso che inchinarmi alla perseveranza di Massimo nel prendersi cura dell'impaginazione. So che è un compito ingrato e di solito nessuno si ricorda di chi lo svolge...tranne forse i santi nominati nel processo! :D

Glò ha detto...

No Calibre! o.O LibreOffice (.doc oppure .odt) poi si esporta come .epub (vedi Writer2ePub di Calcinai) e si passa a Sigil per rifiniture e sciccherie! A quel punto è possibile convertire in mobi ecc. usando Calibre. Non è consiglio, è semplificarsi la vita!
Comunque complimenti per il lavoro certosino!

Orlando Furioso ha detto...

Renderei obbligatoria la lettura di questo post almeno centoventi volte a tutte quelle persone che si improvvisano "editori" (...) e sfornano e-book che forse di "e" hanno qualcosa ("eallora?" "eccheèquestaschifezza?" "eperchénoncambimestiere?" ecc.) ma di "book" hanno ben poco.
Grazie Massimo, grazie di cuore per tutto il lavoro che fai perché tutto questo permetterà a me e a moltissime altre persone di leggere il nuovo Alia, che come sempre sto aspettando con ansia!
Un abbraccio!

Massimo Citi ha detto...

@Obsidian: non proprio l'incarnazione del male ma sicuramente un suo servo sciocco.

Massimo Citi ha detto...

@Menestrello: grazie per il riconoscimento. In realtà un pochino mi vergogno di questo lavorio nascosto, ma in qualche modo il paradiso devo pur guadagnarmelo. Non posso comunque nascondere una certa invidia per una laurea in informatica e la tendenza a diventare smanettone: io ho inutilmente fatto medicina e il massimo che riesco a produrre è: «No, non preoccuparti, puoi prendere questa pastiglia» o «È meglio se mangi qualcosa prima di prenderla».

Massimo Citi ha detto...

@Giò: grazie mille per i suggerimenti. Proverò quanto prima. Per motivi sostanzialmente ideologici uso open office e Writer2epub è probabile sia la soluzione giusta. Lo ricordavo ma non so perché l'avevo scartato. Incredibile come si riesca ad essere confusi in certi momenti della propria vita.

Massimo Citi ha detto...

@Orlando: oddio, spero di essere all'altezza del compito. I testi del prossimo ALIA sono davvero più che buoni, l'unico limite può essere soltanto mio. OGGESUAIUTAMI... Grazie per la fiducia!

Il Menestrello ha detto...

@Massimo: Libre Office è del tutto gratis, ha più funzioni e funzionano meglio, ma soprattutto non fa il talebano con i formati docXML.
L'informatico laureato non è meglio del ragazzotto di bottega che si fa le ossa sul campo... anzi, per esperienza si impara molto ma molto di più lavorando, almeno in ambito sistemistico, che sui libri :D
E non credere alla fine le mie sono «Puoi passare questo programma per rimuovere il malware.» e «Non scaricare i programmi da questo sito.», con l'aggiunta di «Io cambierei macchina, ma se non ci vuoi spendere troppo rimani con questa ancora un po'.»

Massimo Citi ha detto...

@Menestrello: mi consolo, grazie. Ho cominciato a studiarmi Libro Office ed è possibile lo utilizzi per l'impaginazione di ALIA. Anche se dubito di avere tempo a sufficienza per impararlo. Adesso torno al mio lavoro ;-)

Argonauta Xeno ha detto...

Non so, forse utilizzando un procedimento più "pulito" avresti meno problemi con Calibre & co. Io con il mio ebook avevo commesso tutti gli errori del principiante, per cui ti capisco quando saltano le classi o non compare il font che desideri. Infatti alcune piattaforme, come Smashwords, tendono addirittura a consigliare di fornire loro un file word (però con certi vincoli di formattazione "ottimale"). Del resto, così come l'impaginazione di un ePub non è cosa per tutti (nonostante esistano discreti plugin, come quello di Writer), non lo è nemmeno quella di un libro cartaceo, come sicuramente sai meglio di me. Un po' a distanza, seguo con simpatia i tuoi sforzi!

Massimo Citi ha detto...

@Xeno: è un vero piacere ritrovarti e ti ringrazio per il tifo. In realtà mi fido pochissimo di Calibre - anzi dovrei dire che NON mi fido - ma mi fido abbastanza di Sigil. Con tutto ciò sono probabilmente molto più preparato a immaginare/impaginare un libro su carta - esercizio fatto almeno un centinaio di volte - che in formato elettronico. Ma sono curioso e mi piacciono le sfide ;-)

Nick Parisi. ha detto...

Penso che avrai capito il motivo per cui IO non uso mai Calibre. ;)

Massimo Citi ha detto...

@Nick: Ahahah, vero, vero.

Recenso ha detto...

Sì, è vero, come dice GIò, meglio Writer2Epub.
Ricordo una notte impegnativa, anche se divertente, passata a correggere il codice di un epub ricavato in maniera alternativa, dovevamo pubblicare la mattina dopo. Solidarietà a Massimo :)

Massimo Citi ha detto...

@Recenso: grazie della solidarietà. A questo punto la parte maggiore del lavoro l'ho alle mie spalle (spero) e devo soltanto inserire la prefazione di ST, sostanzialmente finita. Poi comincerò a riguardare il tutto con gli e-reader.. Intanto sto aspettando che (finalmente) scelgano una copertina :-(

Romina Tamerici ha detto...

Io uso Sigil e, a parte qualche piccolo infarto in fase di validazione, mi trovo bene. Però faccio cose molto più semplici di quelle che devi fare tu.

Massimo Citi ha detto...

@Romina: scusa il ritardo nella risposta ma è un periodo di iperattività. Condivido il tuo giudizio su Sigil, è un vero mulo che avanza comunque, qualunque sia il paesaggio. L'ho apprezzato particolarmente in questo periodo, quando mi ha salvato più volte l'osso del collo. In fondo dovevo impaginare 16 autori...