19.10.11

Compito eseguito


In calce al capitolo 2 di Sick Building Syndrome potete trovare le mie cento parole
Probabilmente a qualcuno verrà il dubbio che abbiamo deciso di prendere di mira il capitolo 2, ma non è così.
Semplicemente, per quanto mi riguarda, mi ha colpito un personaggio molto secondario ma in qualche modo significativo. Parlo di Armida, un «fantasma» che appare brevemente sibilando oscure minacce che non riuscirà a realizzare.  Un personaggio nel quale un'apparenza brutale e volutamente ributtante cela un tenace e inguaribile rimpianto.
Un «ottimo» fantasma, credo, al quale ho tentato di regalare un piccolo passaggio in prima persona.

7 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Io ti ringrazio per aver voluto lavorare sul mio capitolo. Apprezzo che Armida abbia colpito l'immaginazione dei lettori, del resto il mio rimpianto maggiore all'epoca del SBS era proprio che fosse stata poco sfruttata dai "colleghi d'avventura". A questo punto comincio a pensare che il mio capitolo sia stato tra i più apprezzati, grazie.

cily ha detto...

Mi è piaciuta tantissimo la tua visione di Armida.
Così malinconica e evanescente, triste proprio un fantasma pieno di nostalgia. Come tutti i fantasmi. Terribili e tremendamente tristi.
complimenti!Il tutto con sole 100 parole ESATTE!
Hai tutta la mia ammirazione!

Cily

Massimo Citi ha detto...

Grazie di cuore a tutti e due.
Armida è un personaggio curioso fin dalla sua prima apparizione. Apparentemente spavaldo, crudele, rabbioso, un «fantasma» particolare, legato a un evento avvenuto «vent'anni prima». E, insieme, un personaggio solo e condannato a rimanere tale per quello che resta del suo passaggio sulla terra. Lavorarci su è stato paradossalmente facile, come raccontarne la solitudine e la disperazione.
«In cento parole esatte» era il compito dato e a quello mi sono attenuto. In fondo era sufficiente fornire un coloritura a piccoli gesti (Stefano che svanisce nel grigio - paradossalmente, proprio come un fantasma -, l'impossibilità di sentire il proprio corpo) per rendere la malinconia di Armida. Mi rendo conto che, volontariamente, sto «tradendo» il romanzo horror, sviandolo su un sentiero gotico, ma io sono nato e cresciuto leggendo gotico e fatico ad abituarmi allo splatter gore : )

Nick Parisi. ha detto...

Ve benissimo anche spostare tutto verso il gotico, non è un tradimento, anzi....
Bello il Rebus Rebus di Bottaro come nuovo avatar. ;)

Massimo Citi ha detto...

Mannaggia. E sì che avevo pensato di aver pescato un avatar che nessuno avrebbe riconosciuto... Nemmeno un giorno intero è durato l'anonimato del mio «Dittatore di Saturno». Complimenti, comunque. Non vinci nulla, ma hai tutta la mia ammirazione.

cily ha detto...

Anche a me il gotico piace e affascina più dell' horror "moderno".
Mi piacciono le atmosfere impalpabili in cui non si sa bene se è tutta suggestione o c'è qualcosa di reale.
Mi piace quel confine così labile.
E mi piace ritrovare certi elementi gotici in SBS anche se magari sono sviluppati solo nei livelli segreti.

cily

Massimo Citi ha detto...

... Come Henry James.
La sensazione dell'esistenza di un limite invisibile e inafferrabile è la radice profonda del gotico e in generale del fantastico. Gioco con questo limite più o meno visibile da quando ho cominciato a scrivere - quando non scrivo sf - e comunque non riesco a ignorarlo e dimenticarlo nemmeno quando scrivo cose che non c'entrano per nulla col gotico.