6.5.09

Riduzione a icona: un primo punto della situazione


Non parlerò di questo blog, qui, ma dell'«altro» blog, tenuto in condominio con Silvia Treves, quello di «Riduzione a icona» (http://riduzioneaicona.blogspot.com/)
È un blog un po' particolare, forse qualcuno lo ricorderà. Sul blog abbiamo deciso infatti di pubblicare l'ultima versione - quella praticamente definitiva - del romanzo di sf scritto a quattro mani: «Riduzione a icona».
Cominciamo con «i numeri», a nove mesi dalla prima uscita. Il primo post, infatti, è stato pubblicato il 25 luglio 2008.
Il romanzo è a circa 3/4 della pubblicazione. Entro un anno giusto dovrebbe essere uscito integralmente.
Quando è arrivato circa a metà della sua pubblicazione abbiamo comunque inserito il testo in formato .pdf (in fondo alla pagina con la scritta «Riduzione a Icona in .pdf») in condominio con altri testi del blog fronte e retro. L'abbiamo fatto non solo (e non tanto) per innata generosità, quanto per le alcune gentili richieste di qualche lettore che si è lamentato di non riuscire a leggere direttamente on line e di non poter disporre del testo in un formato trasportabile.
I testi inseriti sul blog sono stati 1-2 alla settimana, di lunghezza necessariamente ineguale, cercando di non spezzare brani concepiti in forma unitaria né di costringere insieme brani appartenenti a momenti e personaggi diversi.
I passaggi sul blog sono - a oggi - poco meno che mille e le pagine viste - ovvero le consultazioni del testo - poco meno di 1500. Facendo due conti molto veloci direi che, tolti i nostri passaggi (più o meno 200, siamo stati estremamente avari nel passare sulle nostre pagine) rimangono più o meno 800 passaggi di lettori. Di questi una buona metà si possono considerare «errori» di passaggio - difficile che chi cercava «penetrazione vaginale filmata», «hentai nudo integrale» o «ragazze nude al mare» si sia fermato a lungo sulle nostre pagine. I restanti sono probabilmente dovuti a «veri» lettori.
Eroici veri lettori, vien voglia di dire.
Un venti-trenta lettori, non di più, comunque.
Forse anche meno. Infatto cinque o sei lettori affezionati che tutte le settimane cliccano sul nostro blog sarebbero perfettamente in grado di raggiungere il numero indicato.
Una miseria, si direbbe.
Effettivamente...
Però, però...
Cominciamo con il dire che non avevamo vere pretese su questo romanzo. L'abbiamo pubblicato per «disperazione», alla ricerca di lettori. Anche pochi. Anche 5 o 6.
«Riduzione a Icona», ce ne siamo accorti pubblicandolo, non è affatto un romanzo facile o leggero. Il che non significa che sia bellissimo, ovviamente Semplicemente il lessico utilizzato, l'ambientazione, la trama, il numero e la qualità dei personaggi rendono la lettura on line piuttosto complessa.
Ancora peggio dovendo procedere «al contrario» ovvero dall'ultimo post verso il primo.
Probabilmente anche la cadenza non troppo stringente delle nuove uscite ha avuto la sua importanza. Anche se, bisogna ammetterlo, per essere realmente «efficaci» con uno strumento come internet e la lettura on line bisogna avere un tempo e ritmi molto diversi da quelli di RaI... RaI è fatto di imitazioni e parodie di un noir metropolitano e di una sf virtuale cyberpunkeggiante... Il tutto condotto con un passo felpato, ricco (dannatamente ricco, probabilmente) di divagazioni e fughe...
Pubblicarlo on line è stata, probabilmente, una trovata un po' disperata. E probabilmente un po' disperata è stata anche la pubblicazione a puntata.
D'altro canto... beh, non tutta l'esperienza merita un voto basso.
Le immagini, per esempio.
L'aver scelto e inserito le immagini è stata un'esperienza curiosamente vivificante. Cercare un'immagine che rappresentasse degnamente un frammento, un momento, una situazione si è rivelato interessante quasi come scrivere il romanzo ex novo. In qualche caso l'immagine entrava in rapporto diretto con il testo illuminandone aspetti inediti.
E comunque l'idea - un po' patetica, d'accordo, ma sincera - che qualcuno si collegasse con una certa cadenza con il blog per vedere che cos'era avvenuto di Brady, del prof. Himmelfarb, di Coe o di Versalle ci ha riempito e ci riempie di una pallida e silenziosa gioia.
Discorso a parte il gradimento del testo.
Di quello abbiamo avuto qualche sperduto e remoto segnale. In genere positivo, certo, ma troppo lontano nel tempo per poterne menar vanto...
Probabile, comunque, che alla chiusura del romanzo inseriremo un breve questionario da riempire. Una cosa non solo del tipo: «Qual è stato il tuo personaggio preferito?», ma anche del tipo: «Di quale parte - o personaggio - avresti fatto a meno?» o «pensi che gli autori abbiano fatto di meglio in altre occasioni?» o infine: «pensi che forse gli autori dovrebbero dedicarsi a qualche altro passione e dimenticare la narrativa fantascientifica?»...
Ovviamente noi siamo convinti che non sia così, ma possiamo sempre sbagliarci, com'è ovvio.
Un'ultima osservazione la merita la pubblicazione diretta di un testo on line.
Assomiglia un po' - anche se non del tutto - a cacciare il libro in una bottiglia e buttarlo in mare. O a lasciare il manoscritto su una panchina del parco. Troppo poche le risposte avute, in sostanza, e scarsamente utili per chi scrive - almeno finora, ovviamente.
Probabile, comunque, che dovessimo rifarlo lo rifaremmo esattamente così. Magari anticipando la pubblicazione in formato .pdf per poter semplificare la vita a chi vuole leggerlo senza rimanere agganciato a un pc. O forse pubblicando una breve presentazione prima di ogni «sezione» del romanzo. Non siamo riusciti a capire, infatti, se i lettori avrebbero gradito o meno una nostra maggiore presenza.
In ogni caso per cominciare a riflettere e lavorare sul testo saremmo felicissimi se qualcuno ci comunicasse il suo piacere - anche parziale - nell'aver letto finora «Riduzione a icona». Se non riceveremo risposta - qui o nel blog dove appare il romanzo - o raggranelleremo soltanto qualche «bah» o «tzé»... beh, alla nostra età trovare qualche altra passione non è facilissimo ma è sempre possibile.
I castelli di carta o i diorami napoleonici, per dire...

7 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Premetto: Non ho letto Riduzione a icona.
In effetti ho scoperto solo oggi la sua esistenza. Posso però dire che, magari, per una futura pubblicazione online in formato Book-blog, potreste tentare di pubblicizzarlo un po' di più attraverso i forum dedicati alla fantascienza, siti e riviste, etc etc. Magari questa campagna pubblicitaria potrebbe alimentare il passa parola e aumentare il numero di lettori.

Simone ha detto...

Secondo me il romanzo-blog non funziona tanto, o almeno io non sono mai riuscito ad appassionarmi a uno.

Il problema è che hai un mezzo e usi un linguaggio che invece è di un altro (non tu, in generale chi mette romanzi nei blog). Io avevo pensato di scrivere un romanzo online, però con il linguaggio del blog: post che saltano di palo in frasca, faccine, grassetti, linguaggio diretto, capitoli brevissimi... in caso se decido di provarci ti spammo il link.

Per un romanzo "normale" consiglio un ebook e tanta pubblicità online, su siti e forum e quello che è. Magari l'ebook io lo ottimizzerei per i lettori portatili (pagina piccola e caratteri grandi se è un pdf) visto che i pochi come me che leggono roba trovata online in genere sono anche tra i pochi che hanno un qualcosa per leggere i file digitali.

Ciao!

Simone

Fran ha detto...

Io invece RaI l'ho letto tutto. I primi mesi sul blog, andando avanti ed indietro perché non sono troppo brava a leggere su schermo e odio le cose a puntate. E poi - lo ammetto - ottenuto il pdf ho riletto tutto, e sul blog non sono più tornata.
Penso di avervi anche mandato una serie di commenti, ma sono disponibilissima a rispondere ad un questionario.
Gli esperimenti sono una bella cosa perché permettono di scoprire aspetti che non si sarebbero notati senza l'esperimento (come la scelta delle figure), ma per quanto mi riguarda - anche se RaI mi è piaciuto molto - ho trovato la pubblicazione sul web della storia veramente difficile da seguire.

Massimo Citi ha detto...

Grazie a chi mi ha risposto finora. Il bilancio - non troppo positivo, ovviamente - è quello che bene o male mi attendevo. Leggere on line è un bel problema e senza un'adeguata campagna pubblicitaria non ti file nessuno o quasi. Ha ragione il buon Simone facendo osservare che pubblicare on line è un po' utilizzare un media diverso (e in parte inadatto) da quello che si utilizza in genere per i libri.
A confermarlo Francesca che si è letta tutto il romanzo (ehi, grazie!)ma in .pdf...
Per il momento ringrazio e prendo nota. E rimango in attesa di altre osservazioni...

Anonimo ha detto...

http://ilmiolibro.kataweb.it/default.asp questa non potrebbe essere un`alternativa?

Anonimo ha detto...

http://ilmiolibro.kataweb.it/default.asp

questa non potrebbe essere un`alternativa?

Massimo Citi ha detto...

Grazie, Artaud
Siamo al corrente dell'esistenza di questo genere di tipografie on line. Con il mio lavoro di libraio è praticamente inevitabile... Il fatto è che abbiamo scelto di pubblicare gratuitamente il romanzo un po' anche per "polemica" nei confronti dell'editoria fantascientifica italiana. Un gesto inutile, probabilmente, ma che ci è parso significativo. Dagli esiti non si direbbe, ma non abbiamo perso tutte le speranze...
In ogni caso aver pubblicato e aver occasione di parlare del nostro romanzo anche con pochissimi lettori è un buon risultato, secondo noi.
Ancora grazie dell'intervento, e alla prossima.