12.5.06

Alle donne interessa la scienza

Quando si diceva che scrivo ogni tre mesi...
Bene, adesso sono anche di più. Non li conto per carità di patria.
Scrivo in questo maggio che pare diverso da quelli degli anni precedenti.
Fa freddo, cribbio!
Piove e mi sento stanchissimo.
Ma la stanchezza forse è dovuta a sei-giorni-sei alla fiera del libro di Torino.
Ero lì a lavorare. Detesto di tutto cuore la fiera del libro come tutte le fiere del mondo.
Eppure, qualcosa mi ha insegnato.
Non c'è stato il mostruoso afflusso che tutti i media hanno pompato, quello no. Però c'era molti giovani, davvero tanti, e pochi forti lettori.
Io ero in uno stand particolare, la libreria scientifica. Bene, sono passati tantissimi giovani, tra i quali molte ragazze. È vero che la maggior parte di chi comprava qualcosa erano maschi, ma le donne c'erano. E questo mi ha sollevato il morale. Non per i motivi più ovvi, anche se sono eterosessuale. No, è che non credo a tutte le balle sul cervello maschile / cervello femminile, sull'intelligenza intuitiva delle femmine e quella razionale dei maschi. Mi sembra un modo per accettare lo statu quo senza discutere. Per inciso: anche un modo per perpetuare la convinzione che soltanto le donne ci sanno fare con i bambini e quindi se per caso ti interessa quello che fa tua figlia di tre anni devi sparire dalla circolazione o abituarti alle risatine sceme.
Bene. Alle donne interessa la scienza.
Forse c'è speranza.

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