24.3.15

Varie ed impreviste

Ministro Poletti

Ci sono delle volte che uno si alza male. 
Di malavoglia. 
Di pessimo umore.
Che accompagna la moglie, anch'ella di cattivo umore, all'autobus senza nemmeno aver preso un caffé, «ho la nausea, non ne ho voglia». 
Sono giorni che nascono male e che uno si augura possano continuare un po' meglio. 
Ma non è detto. 
Sul giornale c'é un certo Matteo Renzi - onnipresente come le blatte e le mosche, ma decisamente meno interessante da un punto di vista evolutivo - che afferma: «Chi non decide è nemico della democrazia!». 
Bella, mi piace. 
Mi ricorda, non so perché, una frase di un altro presidente del consiglio, anzi del Gran Consiglio, che suonava più o meno così: «Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano.» 
Più o meno come «Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi» o «Nessuno ha potuto fermarci, nessuno ci fermerà». Dev'essere la radice latina della lingua italiana a renderla così adatta alle frasi rotonde, altisonanti e assolutamente vuote. 
Leggo di un ministro, un certo Poletti, che afferma: «Troppi tre mesi di vacanze!». 
Giusto, giudabbacco!


C'è un'altra frase che mi viene in mente, a tale proposito: «Il fascista disdegna la vita comoda». Sicuramente il fascista della frase avrebbe apprezzato la maschia e virile presa di posizione del signor Poletti. «Basta con questi giovani a far nulla per le vie, mandiamoli all'opificio a farsi uomini.» 
Che finché son giovani va bene: lavorano tanto, chiedono poco e non si ammalano. 
Difficile riuscire a dire qualcosa di altrettanto idiota con sole venti lettere, messer Poletti. Che ognuno possa decidere di passare come preferisce le vacanze - compreso massacrarsi di lavoro - è appena ovvio, ma io con il felice ozio estivo ho costruito la mia cultura, le mie storie d'amore e la mia visione del mondo. Non ho praticamente mai dovuto sottopormi a quella barbarie nota come «compiti per le vacanze» - cambiavo spesso città e quindi scuola - e per me tre mesi era il minimo sindacale per poter vivere degnamente.
Trovo fenomenale la capacità di questo governo e del furbastro che lo dirige di intavolare una discussione su qualunque idiozia, più o meno - mi spiace dirlo - come i governi berlusconiani che l'hanno preceduto. 
«Creiamo la settimana corta: aboliamo il lunedì!»
«Per risolvere la grave crisi del Calcio eliminiamo le figurine calciatori e chiudiamo la Panini Modena»
«Capovolgiamo tutte le carte geografiche e i mappamondi! Un modo sicuro per risolvere la questione meridionale!»
E altre geniali idiozie, puro Poletti's Style
«Ma Renzi sta facendo qualcosa per l'Italia, proprio adesso, mentri tu gufi davanti a un computer.»
Vero.
Una legge sulla corruzione ferma in parlamento. 
Una riforma della legge elettorale incompleta e pericolosa. Un capolavoro come il (Blow) Job's Act
Mi accontento di rileggere Gobetti: 
«Il mussolinismo è [...] un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.»
Che non è poi strano che Gobetti l'abbiano accoppato.


4 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Caro Max temo che questo si tramuterà come l'ennesimo regalo ad aziende e a multinazionali per poter sfruttare il lavoro altrui senza pagarlo. Un discorso che è cominciato con i cosidetti "donatori di lavoro", per intenderci coloro che ripetono il mantra:" ma come vorresti pure essere pagato? Io ti faccio fare esperienza, ti dò visibilità e tu mi ripaghi così????". Che è proseguito con i co co pro, il lavoro interinale, gli stage non pagati e adesso con il Jobs Act.
Ma glielo ha detto qualcuno a Poletti che lui non è stato nemmeno eletto?

Boh non so mah ha detto...

Io non dico niente...
O quasi...
Ma il PD ci ha ancora il suo bel 38%...
Allora, democraticamente, vorrà dire che va bene così...

Massimo Citi ha detto...

@Nick: finora le uscite geniali dei ministri di Mr. Renzi non hanno avuto conseguenze, anche perché se qualcuno si fosse sognato di dar loro retta saremmo già in guerra, do you remember Gentiloni & Pinotti?
I donatori di lavoro sono una vera piaga ideologica tipica dei nostri tempi, dove c'è sempre qualcuno che sa come approfittarne, più o meno come certi editori a spese dell'autore frescone.
In quanto a Poletti non è stato eletto da nessuno, come peraltro lo stesso Renzi, ma tutti e due sopravvivono della nullità dei competitori.

Massimo Citi ha detto...

@Eddy; mi fa molto piacere averti qui. Il PD ha il 38% di che cosa? Ha preso il 42% nelle europee, è vero, ma con il 50% degli elettori. Peggio per chi non ha votato, potrai dire tu, ma si tratta di un dato indiscutibile. Ha vinto alcune elezioni regionali tipo quelle dell'Emilia Romagna, dove ha votato il 40% degli aventi diritto... Certo ha il 38% nei sondaggi ma i sondaggi erano quelli che permettavano a Berlusconi di fare la voce grossa e nessuno ha mai dimostrato si possa governare a forza di sondaggi. Renzi governa grazie alle primarie del PD di un paio di anni fa e lo sopportiamo giusto perché forse stiamo vedendo la fine della crisi (forse), la benzina costa meno, l'euro vale poco e Draghi governa anche l'Italia senza perdere tempo in parlamento. Quello che dicono i ministri di Renzi grazie al cielo conta meno di nulla, anche se dà l'idea della mentalità prevalente di chi si arrampica attivamente dietro al premier.