27.11.14

Il libro sessuato


Un articolo uscito oggi su «La Repubblica» mette in crisi la mia visione della lettura. Da un'indagine su 40.000 persone - 20.000 femmine e 20.000 maschi, tutti forti lettori - condotta del sito «Goodreads», è emerso un dato non tanto inatteso di per sé quanto inatteso in queste dimensioni: «il novanta per certo dei libri più letti dagli uomini sono stati scritti da uomini. E 45 dei 50 libri più letti dalle donne sono stati scritti da donne.»
Ohibò. 
Controllo i sei libri che vegetano sulla mia scrivania in attesa di essere smistati. Quattro su sei sono stati scritti da uomini. Ma di quelli che ho sul comodino bel 8 su 8 sono stati scritti da uomini. E gli ultimi due sull'e-reader sono anch'essi scritti da uomini. Come dire, 14 su 16, se non è il 90% poco ci manca. 
«Bah, saranno tutti di fantascienza. Le scrittrici son poche».
No, di sf ce ne sono 4, dei quali uno scritto da una donna. Per il resto saggi e narrativa mainstream. E in ogni caso sei del paleozoico, quanto a visione della fantascienza.
Una volta rintuzzato il mio SuperIo, vado a controllare sul comodino di mia moglie, fuori per lavoro: anche qui sedici libri, tanto per riuscire a fare un confronto che tenga: 13 scritti da uomini, 2 scritti da donne e uno scritto a quattro mani da un uomo e una donna.
Il confronto con mia moglie mi ha soltanto scombussolato le idee. 
Che mia moglie sia, nonostante l'apparente evidenza, un uomo?   
No, calma. Ragioniamo. 
Provo con mia figlia, 22 anni, nessuna preclusione verso i generi e una laurea in lettere in arrivo. Gli ultimi sedici libri. Tredici scritti da uomini e tre da donne. La guardo con sospetto: che sia anch'ella un uomo travestito?
No, non è possibile.
Nell'articolo viene citato un libro di Carrére sul nazionalbolscevico Limonov, «Lei non leggerebbe mai la storia di un fasciocomunista scorretto sotto ogni punto di vista...». Non ho letto la biografia di Limonov (anche se non nego che mi sarebbe piaciuto) ma ho comunque la sensazione di averla vista, in casa. Poi la trovo, avvolta in carta da giornale, sullo scaffale di mia moglie. Lei l'ha letto. Lei ha fatto commenti positivi sul libro a margine, a matita. Lei, a questo punto è oggettivamente un maschio.


...
C'è qualcosa che non va in questo ragionamento, evidentemente. 
O qualcosa che non va nel rilevamento di Goodreads. 
O nell'articolo di Gabriele Romagnoli, peraltro scrittore non eccelso. 
O nelle donne di casa.    
Lasciando perdere l'ultimo inquietante interrogativo, posso ricordare che se consideravo normale una certa preferenza di alcune donne per scrittrici donne (Isabel Allende, Laura Esquivel, Jeanette Winterson, Toni Morrison, Marcela Serrano e via per altre dieci righe) ricordo nello stesso modo la passione di alcune di loro per scrittori come Wilbur Smith, Ken Follett, Clive Cussler, Stephen King, Ian McEwan, Cormac McCarty ecc. ecc., tutti autori tipicamente maschili. 
Diciamo che i loro gusti erano più sul fifty-fifty che plebiscitariamente schierati.  
«Lavoravi in una libreria scientifica, è normale».
Ma non solo, anche libreria di quartiere. Con la pettinatrice della zona - che prenderò come modello di forte lettrice anche se con un modesto bagaglio culturale -, appassionata di Isabel Allende come di altre autrici di storie sentimentali, ma altrettanto appassionata di Stephen King e di altri autori di horror. 
No, ho qualche dubbio sul sondaggio condotto da Goodreads. Dubbi nella formulazione dei quesiti - come sono stati raccolti i dati? Si trattava di un questionario aperto o è stato utilizzato un formulario con nomi degli autori preinseriti? È stato condotto on line? È stato selezionato un campione ben preciso o coloro che passavano sul sito potevano esprimersi come credevano? La scelta era aperta o limitata, che so, ai libri degli ultimi sei mesi? -, oltreché dubbi sono come la "notizia" è stata presentata. 
Anche perché un risultato tanto netto: 90% per entrambe i sessi di preferenze per gli autori del proprio sesso suona, a pensarci bene, quantomeno singolare. Come dire: "Tutti i bambini amano kinder, ce lo dice la statistica". Bah, è possibile, ma non giurerei che tutti i bambini amino kinder nello stesso modo. 
E "tutti i bambini" suona un po' troppo come pubblicità. 
Comunque consiglio a tutti di perdere due minuti a controllare gli ultimi sedici libri letti. Potreste sempre scoprire di essere un maschilista vostro malgrado, benché nati femmine. 
O di aver sposato un maschietto senza esservene accorti.



11 commenti:

Paolo ha detto...

Massimo, hai spiazzato anche me. Rapido controllo sul reader Kindle sullo smartphone: porca miseria, su diciannove libri (escludendo "Alia Evo") l'unico scritto da una donna è "Il Vampiro della Bassa" di Chiara Negrini. Come è possibile?

D'accordo, c'è "Tutto Sherlock Holmes" di Conan Doyle e c'è Michael Kurland con il suo Moriarty. Ci sono diversi libri sul Progetto Apollo, inclusi due manuali tecnici, una storia del progetto Mercury e l'autobiografia di Deke Slayton, uno dei Primi Sette. Un romanzo e un'antologia di Clarke, e una biografia dello stesso Clarke. Due libri di storia dell'aviazione... Un'analisi tecnica degli UFO scritta da un fisico della NASA... "What is like to go to war" di Karl Marlantes, che è un reduce del Vietnam... "Way Station" di Simak... E due libri di Davide Mana. In effetti, di narrativa ce ne sono solo sette, ma Chiara Negrini è l'unica autrice.

In effetti sono un po' sorpreso.

Lucrezia Simmons ha detto...

Max che ti devo dire...ho controllato e il 90% dei libri che ho letto sono scritti da donne...oibò...

Massimo Citi ha detto...

@Paolo: è sorprendente scoprire come i nostri gusti siano sessualmente schierati, anche a nostra insaputa. Il problema è forse quello delle scelte estetiche predilette dalle nostre compagne? Di una loro maggiore attenzione al mondo emotivo-sentimentale? O di una nostra - maschile - intolleranza verso i sentimenti?
E Proust allora cos'era, una debole fanciulla?
Io, sinceramente, non ho mai pensato che la letteratura femminile fosse una cosa da bambine e ho conosciuto alcune grandi autrici. Il problema reale sospetto sia nell'offerta che viene dagli editori e dal mondo della cultura. Ma qui il discorso si farebbe molto più ampio e inadatto a un semplice blog.

Massimo Citi ha detto...

@Lady Simmons: fantastico, davvero. Ti ringrazio molto per aver avuto voglia di controllare. Sarebbe interessante sapere se si tratta di narrativa contemporanea o meno, se le autrici fanno riferimento a qualche genere letterario - horror, giallo ecc. - e perché, spontaneamente, hai operato una tale scelta.

cily ha detto...

Sono molto perplessa, ma davvero tanto.
Intanto nei miei ultimi 20 libri letti 15 sono di uomini e solo 5 di donne, ma io leggo molta fantascienza e quindi mi muovo in un territorio in certo senso "drogato".
Il sondaggio non mi convince nemmeno un po', ma soprattutto qual'è il vantaggio nel diffondere una notizia tanto sciocca e inutile?
Dividere gli scaffali delle libreire non più per genere ma per sesso dell'autore?

@Lady
Ciao!Che bello rileggerti da queste parti! :)

Massimo Citi ha detto...

@Cily: certo, la sf è un campione corrotto, da questo punto di vista, anche se le autrici non mancano. Ma resta il problema di aver diviso così abbastanza a pera i lettori dalle lettrici... L'utilità della cosa è, suppongo, quella di poter riempire due pagine di un giornale che deve essere di 60 pagine, qualunque cosa accada.

Paolo ha detto...

Nel mio caso la spiegazione è che leggo molto di storia: storia generale del XX secolo, storia militare, storia dell'aviazione, storia dell'astronautica... Evidentemente le autrici in questi campi sono poche, fra i libri che ho letto al momento ricordo solo "I cannoni di agosto" di Barbara Tuchman.
Tuttavia ogni storico anglosassone, alla fine dei ringraziamenti, non manca mai di elogiare la moglie per l'inesauribile pazienza e lo spirito di sopportazione :-)

Lucrezia Simmons ha detto...

Ragionandoci forse la scelta viene viziata dai generi letterari più che dal genere degli autori. Mi spiego. A me piace moltissimo leggere letteratura inglese, oppure biografie, oppure poesie. E la mia autrice preferita è Virginia Woolf. Può darsi che questo mi spinga a cercare autrici donne perché la letteratura femminile è sempre stata nell'ottocento (mio secolo preferito) molto poco considerata e pubblicata rispetto alle opere dei colleghi maschi.
C'è più lotta, più determinazione.
Non riesco ad interessarmi solo allo scritto, ma anche a quello che c'è dietro, pertanto probabilmente scelto letture scritte da donne perché sono stra-convinta che ancora oggi ci sia del sessismo letterario.
Crediamo davvero che nella fantascienza, nell'horror, nel giallo non ci siano pari autrici ? O forse sono le case editrici che a monte fanno la scelta ed impongono più gli autori maschi?
Interessantissimo post che mi fa riflettere assai.

S_3ves ha detto...

Ciao, sono il "maschietto" smascherato dalle mie letture poco femminili. Premesso che quando leggo non scelgo gli autori in base ai dati anagrafici, condivido il parere di lady Simmons sul sessismo letterario, oggi talmente diffuso da essere inavvertito, ma capace di confinare lettori e lettrici in segmenti di mercato differenti.
Qualche osservazione sparsa: 1) Molte case editrici dedicano alcune collane espressamente a un non ben definito "pubblico femminile"; si tratta spesso di di libri/cloni con titoli assemblati in maniera combinatoria. Perché non esistono collane equivalenti dedicate a un "pubblico maschile"? Forse perché non esistono lettori tanto easy da accontentarsi di prodotti così seriali? Secondo me no: gli uomini leggono meno delle donne e questi possibili "lettori" non leggono libri e basta, si accontentano se va bene, di quotidiani e settimanali.
2) la proverbiale diffidenza delle donne per certi generi letterari, come la FS o la narrativa di speculazione; una diffidenza numericamente forse vera, ma analoga a quella dei lettori che non sfoglierebbero mai un "romanzo sentimentale", cioè che tratta di sentimenti (non di carinerie).
3) Trovo grossolano e stupidamente sommario il giudizio di Romagnoli sull'impossibile interesse di una lettrice per la biografia di Limonov. Limonov è un personaggio impervio, spesso poco gradevole (ma altrettanto spesso piuttosto acuto e lucido) con idee politiche confuse e profondamente condizionate dalle esperienze giovanili; se proprio volessimo liquidarlo con due parole banali potremmo dire che è "esasperatemente russo". Moltissimi lettori, indipendentemente dal loro corredo genetico, non sarebbero disposti a leggere di lui, ma perché gli uomini dovrebbero interessarsene più delle donne?
A proposito, il signor Romagnoli, XY, l'avrà letto 'sto libro di Carrere?

Argonauta Xeno ha detto...

Io mi riconosco colpevolmente nella statistica. La percentuale di autrici è molto bassa - tranne forse nell'ultimo anno, perché me ne ero già accorto e così la sto forzando. Quanto a GR, non credo ci sia nessun sondaggio. Credo elabori direttamente ciò che gli utenti inseriscono nelle proprie librerie virtuali.

Massimo Citi ha detto...

@SX: personalmente credo di aver letto abbastanza testi scritti da donne, anche senza dover correre a riparare, ma ho molta considerazione per il tuo sforzo: leggere al femminile può essere davvero sorprendente.
Se le donne che scrivono sono in definitiva meno degli uomini credo che esista un problema che non è della cultura ma della società in generale. Finché esisteranno riserve chiuse come la saggistica di derivazione universitaria o aree chiuse alle donne come la tecnologia - e di conseguenza l'hard science fiction - è fatale che esista uno squilibrio. Come altre ed altri hanno sottolineato, comunque, il problema non siamo noi lettori.