... titolo di un album dei Depeche Mode.
Che però non è il gruppo scelto per questo giro.
Dopo il teutonico rumore degli ottimi - a mio parere, ovviamente - Rammstein, andrò sul leggero, in attesa di un altro attacco di heavy metal. O di jazz. O di musica barocca .
Ecco il dubbio e il desiderio di continuare con Lully o Pergolesi o Marais mi ha accompagnato più di una volta, situato in una parte del cervello non impegnata a scrivere ai fornitori o a spiegare ai clienti la nostra chiusura. Poi ho deciso di rimandare a un'altra occasione.
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Brian Eno l'ho conosciuto nell'album For your Pleasure dei Roxy[1] Music - che possiedo tuttora in forma di vinile, con Amanda Lear in tenuta fetish - dove appariva in panni perfettamente e assolutamente femminili. Una delle tante facce del perfezionismo maniacale di un artista geniale. E, come tutti i geni, un po' snervante. Ho seguito la sua ambient music - musica per aeroporti, ecc. - poi le sue collaborazioni con David Byrne dei Talking Heads e con Robert Fripp dei King Crimson. Alcune cose le ho davvero apprezzate, altre mi hanno lasciato freddo, nonostante abbia sinceramente apprezzato l'impegno e il genio di Brian Eno.
Questo piccolo e leggero brano mi ha affascinato fin dal primo incontro. In apparenza un piccolo motivo di pianoforte che si ripete con poche variazioni, ma sottolineato da una felicissima e sorprendente linea armonica. Un piccolo capolavoro.
[1] Roxy= Rock+Sexy
2 commenti:
Intrigante brano che non conoscevo, affatto banale pur nella sua semplicità.
Forse ti piace anche David Sylvian?
http://www.davidsylvian.com/
Io lo adoro.
Perdinci! Ho diversi dischi di David Sylvian che pensavo di proporre in uno dei miei prossimi post musicali. Episodicamente ho avvertito una certa stanchezza e un formalismo eccessivo, ma Sylvian è uno di quelli che mi porterei via su un'isola.
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