29.4.11

Passando da ALIA Evolution


Come saprete se avete letto la banda a sinistra di questa pagina, esiste nel cybermondo un altro blog (Wordpress) di nome «ALIA Evolution».
Si tratta del sito dove escono - o meglio, dove sono uscite - info, notizie e altri frammenti e cose varie sul fantastico e la sf in Italia e fuori. In particolare sul progetto ALIA, come è nato, è cresciuto e si è sviluppata la più formidabile antologia di fantastico nata in Italia.
...
La più formidabile?
Già.
Proprio così.
Sia per gli autori pubblicati che per la scelta dei testi, la cura delle traduzioni, l'impaginazione, i disegni allegati, le copertine. Per tutto, insomma.
Detto di passata, sto esagerando.
Ma in questi anni ho capito che se fai un lavoro discreto o buono è meglio se lo presenti come «ciò del quale non puoi ASSOLUTAMENTE fare a meno», piuttosto che, semplicemente, come una «cosetta pregevole».
E internet, da questo punto di vista, è un semplice succedaneo avanzato di un furgoncino con un grosso altoparlante sulla capotte, nel quale è abitudine urlare piuttosto che sussurrare.
...
Ma se ci piace tanto urlare, com'è che il sito è palesemente vecchio, abbandonato, cadente e solitario?
Bella domanda.
I motivi sono millanta e riguardano da vicino le vite vissute dei quattro poveretti che l'hanno tenuto in piedi per un po'. Quindi non ne parlerò. Accontentavi di sapere che, onestamente, non poteva che andare così. Che il blog viaggiava a mille prima che sui suoi curatori si abbattessero problemi di salute, depressione, un grave lutto in famiglia, un trasloco, difficoltà di lavoro e di lavori, complicazioni professionali, lavori persi e faticosamente ritrovati...
Pensare che un blog potesse davvero continuare a vivere e cazzeggiare nonostante problemi di questo genere è almeno almeno un pochino ingenuo.
Sicché il blog è diventato come una casa abbandonata, della quale alcuni hanno ancora le chiavi ma che generalmente evitano di usare.
Ma, come dicevo, - o come forse non ho ancora detto - oggi ho tirato fuori le chiavi e contando su un momento di assoluta (mortifera) calma in libreria sono andato fino alla casa abbandonata. Ho aerato un po' le stanze, spazzato la scala d'ingresso, eliminato un po' di ragnatele e scritto qualcosa nella bacheca all'ingresso.
Nulla di imperituro o di memorabile. Soltanto qualche parola per significare al globo terracquo che ALIA esiste ancora e per fare poche, pochissime promesse. Che hanno non poche probabilità di essere allegramente dimenticate.
Ma non è detto.
Per il momento potete fare un salto là e dare un'occhiata in giro.
Magari lasciare un messaggio, attaccare un biglietto sulla porta con un «ehi, ci sono passato anch'io».
In fondo continuo a preferire i blog a facebook. Se non altro perché per scrivere in un blog si suppone che uno abbia qualcosa di mediamente serio e/o importante da comunicare. In ogni caso qualcosa di un po' più vivace del vuoto pneumatico di tanti messaggi di accaniti facebukkiani.
...Sperando che mia figlia non legga quest'ultima parte del messaggio...


6 commenti:

Andrea Bonazzi ha detto...

"Non è morto il blog che in eterno giace, e nel corso di strani eoni..."
(Abdul Al Az-web)

Massimo Citi ha detto...

Troppo buono. Il sottoscritto (e Lovecraft) gradiscono e apprezzano la citazione.

Massimo ha detto...

Cioe', saremmo tipo Chtulhu...;

Massimo Citi ha detto...

Esatto!
A proposito - o quasi - ho sistemato l'errore relativo alla sig.ra Wang sul blog di ALIA. Un salutone, ciao.

ha detto...

Evviva la rinascita del blog!

Massimo ha detto...

Ottimo!