2.11.08

Verso Natale...

Natale, per chi non lo sapesse, costituisce circa un quarto del fatturato annuo di una libreria.
Un quarto è un conto un po' brutale e affrettato, certo, non comprende le librerie scolastiche o universitarie che hanno il grosso del loro fatturato in altri mesi (settembre e ottobre) o le librerie di mare i cui mesi preferiti sono quelli dell'afflusso di turisti, quindi luglio e agosto.
Un quarto o giù di lì è parecchio, comunque. Prova del suo "peso" è anche la quantità di titoli che gli editori stampano nei mesi di settembre e ottobre. Titoli degli autori più noti - due esempi a caso: Feltrinelli ha mandato in libreria nel mese di settembre il nuovo libro di Moccia mentre Rizzoli ha inviato alla fine di ottobre Brisigr di Christopher Paolini -pronti a dividersi la torta delle strenne. Ma l'aspetto più importante di Natale non è solo e tanto l'acquisto dei soliti, consueti, lettori. No, durante le festività ad acquistare e regalare c'è anche massicciamente il pubblico dei lettori meno abituali, i famosi lettori da tre-quattro libri l'anno che superano la porta della libreria alla ricerca di "quel" libro per il collega, l'amico, il capufficio. Anche semplicemente perché un libro costa relativamente poco rispetto ad altri generi (sui 20 euro) e permette di fare una figura almeno dignitosa, soprattutto se il libro è indovinato.
Uno dei risultati di questo processo è l'improvvisa rivalutazione della figura del libraio, chiamato a fornire consigli, suggerimenti, idee e pensate. Curioso: il momento di maggiore necessità del libraio o comunque di personale attento e preparato, coincide con il momento di maggiore afflusso di titoli nuovi... Ovviamente il libraio o chi per lui non ha tempo per leggere nemmeno il proverbiale 1% di quanto arriva. Al massimo di sbirciare la copertina e constatare che l'ultimo libro di Moccia ha per protagonista un quattordicenne. O forse due quattordicenni. O sedicenni. Insomma di adolescenti che acquisteranno il libro per potersi identificare con il protagonista "moccioso". Ma la realtà non è mai così facile. In genere chi vuole comprare il libro di Moccia sa già tutto tutto ciò che serve in proposito. Entra, acquista e se ne va. Il soggetto ideale, in questi casi, è una signora tra i cinquanta e i sessant'anni che vuole un libro "ambientato nel Pacifico", con per protagonista un uomo solitario e misantropo che deve prendersi cura di un ragazzino (o di una ragazzina?... non siamo troppo sicuri) fino a cambiare profondamente.
Naturalmente a nessuno viene in mente un libro siffatto.
«È uscito da poco?»
«Certo, ne hanno parlato per radio l'altroieri»
Si comincia a cercare. Cussler? Rollins? O'Reilly? Buticchi? O magari Coloane. La Allende? Figurarsi. Wilbur Smith? Lahaye? Robinson?
La madama attende mentre altre domande piovono.
«Avete il giallo di quello là di Genova?»
«Quell'horror ambientato in Svezia?»
«Le fate dei fiori, le avete?»
Va bene, va bene, va bene.
Ma il misantropo solitario non appare. «Saranno balle», pensi. Una storia confusa, un vecchio film, un libro in lingua straniera.
Tutti gli anni accadono episodi come questo. Misteri destinati a rimanere tali.
Magari mi capiterà, una volta o l'altra di trovare il libro, di riconoscerlo.
Forse.
Intanto il fantasma del Natale prende lentamente corpo. Preme e chiede, affannoso come una festa che bisogna far riuscire a tutti i costi.
Una festa che non può non riuscire.
...
Quest'anno a Londra il Natale è partito a ottobre, hanno scritto i giornali. I saldi, le offerte sono partite - pare - con due mesi di anticipo. Brutto segno, direi a occhio.
Le novità degli editori continuano ad arrivare con gelida, indifferente sicurezza.
Molti dei libri stampati in questo periodo andranno in resa prima degli altri. Fanno parte di un giro di novità che da gennaio in poi nessuno chiederà più, quindi anche se il libro è uscito a novembre andrà comunque in resa a gennaio.
Il Natale, fondamentalmente, aumenta il numero delle rese. Ingrassa il Grande mare dei libri morti, in sostanza. E Natale di quest'anno è probabile combini anche di peggio.
Non è detto, ma è probabile.
Resta il fatto che un libro è qualcosa di profondamente diverso.
Escono un sacco di porchierie - è vero - ma anche tanti libri che meritano. Non necessariamente in vendita nelle librerie ma anche on line o direttamente dagli editori.
Merita pensarci, credo.

5 commenti:

Simone ha detto...

Meno male che il mio esce ad aprile, magari un paio di mesetti li dura ^^.

E il libro è Robinson Crusoe di cui avranno parlato magari a proposito di Lost!

Simone

Fran ha detto...

Anche il nuovo libro dei Rudi esce sotto Natale... chissà che tipo di conclusioni se ne possono trarre...
Comunque essendo il nostro libro pubblicato in numero di copie risibile, al macero non andrà una singola copia, a costo di usarle nelle case dei tre autori per raccogliere polvere :-)

Massimo Citi ha detto...

Beh, il libro dei RM non è esattamente una strenna di Natale, se non per individui decisamente oltremodo bizzarri. Questo spiega bene, oltre alla pezzentaggine dell'editore, la bassa tiratura.
Tra l'altro, Fran, ti ho scritto a proposito proprio oggi. Ti è arrivata?
In quanto alla durata dei libri in libreria, due mesi sono già una durata "discreta". Sembra incredibile, ma è così.

Fran ha detto...

Max, dillo agli autori, che sono come bambini impazziti. Abbiamo già cominciato a scrivere una lista delle persone per cui lo vogliamo comprare...
Altro che strenna!

(ho risposto alla mail, non hai ricevuto?)

Enzo Paolo Baranelli ha detto...

Ma di libri buoni cosa è uscito? Io ho Yates e Matheson (ristampe). Poi un libro di Giano, che sembra buono. Sto finendo il libro di Patrick Fogli che pagina dopo pagina mi sta convicendo sempre di più... che è proprio una cagata pazzesca.
Palahniuk e Benioff li ho presi sulla fiducia.
Consigli? Solo titoli freschi di stampa o, ancora meglio, in arrivo (tu sai le prossime novità): spara.
Ciao,
E.