Qualche giorno fa, tentando di prendere sonno, mi è venuto in mente che un mio racconto lungo (o romanzo breve, fate voi) non ha mai trovato una sistemazione. Lungo poco meno di un centinaio di pagine, 143.000 caratteri e 23.500 parole, nato per raccontare la storia della «Luna lontana» sognata da un bambino.
Non ha trovato finora una possibile pubblicazione per la sua lunghezza un po' assurda e per la sua natura peculiare. Troppo breve per poter partecipare al concorso annuale di «Urania», dove chiedono romanzi dai 500.000 ai 700.000 caratteri - e dove temo non sarebbe comunque molto apprezzato - e sciaguratamente troppo lungo sia per ALIA che per «Robot».
Non ha trovato finora una possibile pubblicazione per la sua lunghezza un po' assurda e per la sua natura peculiare. Troppo breve per poter partecipare al concorso annuale di «Urania», dove chiedono romanzi dai 500.000 ai 700.000 caratteri - e dove temo non sarebbe comunque molto apprezzato - e sciaguratamente troppo lungo sia per ALIA che per «Robot».
Ambientato nell'«universo della Corrente», lo stesso de «Il perdono a dio», vincitore nel 2002 del premio Omelas, ha un paio di protagonisti, un bambino sui 9-10 anni, nome Balthazar - Balthus per amici e parenti - e un «canide», cioé un uomo-cane di nome HundAlexis, dove «Hund» significa cane e Alexis significa... Alexis.
Racconto (o romanzo) di fantascienza, ambientato in un lontano futuro, si svolge in gran parte sulla superficie di un pianeta, recentemente colonizzato da un gruppo di profughi di origine russa.
«Recente colonizzazione» significa che la vita quotidiana di chi vive sul pianeta - Sem secondo pianeta di un sistema che biblicamente comprende altri due pianeti, Cam e Jafet - è tutt'altro che facile: i collegamenti con gli altri sistemi sono complessi e la vita significa lavoro, lavoro e altro lavoro.
Non ci sono mostri allucinanti né intrepidi comandanti, invasioni aliene o malattie innominabili. Soltanto il sogno impossibile di Balthazar, un bambino, e i desideri di altri di andarsene per sempre da quella vita.
Un testo che, per quanto non pubblicato, è stato letto da qualche amico - pochi, peraltro - tra i quali ricordo volentieri il grande Vittorio Catani che commentò il poco spazio concesso a questo genere di testi - racconti lunghi, romanzi brevi o novelle - nella fantascienze contemporanea.
Se a questo aggiungo che nel testo non appaiono armi né ci sono massacri, sbudellamenti e regolamenti di conti, posso trarne la conclusione che «Luna lontana» non è un testo molto alla moda. Il fatto è che credo si possa scrivere un buon racconto di sf anche senza inserire una minaccia fisica particolarmente temibile. Nel racconto c'è un tipo di pericolo particolarmente inquietante, che nasce quando i desideri diventano un'illusoria realtà.
Sono molto affezionato a «Luna lontana», un racconto scritto senza un motivo particolare, nato dal semplice desiderio di scrivere. Come sono affezionato ai due protagonisti, ognuno ingenuo a suo modo. Ho tentato di cogliere il momento nel quale un bambino coglie per la prima volta la difficoltà del vivere e non è escluso che ci sia riuscito.
Così com'è nato, merita vivere nella rete, augurandomi comunque che la lettura non risulti noiosa...
Lo potete scaricare gratuitamente, in e-book
Un testo che, per quanto non pubblicato, è stato letto da qualche amico - pochi, peraltro - tra i quali ricordo volentieri il grande Vittorio Catani che commentò il poco spazio concesso a questo genere di testi - racconti lunghi, romanzi brevi o novelle - nella fantascienze contemporanea.
Se a questo aggiungo che nel testo non appaiono armi né ci sono massacri, sbudellamenti e regolamenti di conti, posso trarne la conclusione che «Luna lontana» non è un testo molto alla moda. Il fatto è che credo si possa scrivere un buon racconto di sf anche senza inserire una minaccia fisica particolarmente temibile. Nel racconto c'è un tipo di pericolo particolarmente inquietante, che nasce quando i desideri diventano un'illusoria realtà.
Sono molto affezionato a «Luna lontana», un racconto scritto senza un motivo particolare, nato dal semplice desiderio di scrivere. Come sono affezionato ai due protagonisti, ognuno ingenuo a suo modo. Ho tentato di cogliere il momento nel quale un bambino coglie per la prima volta la difficoltà del vivere e non è escluso che ci sia riuscito.
Così com'è nato, merita vivere nella rete, augurandomi comunque che la lettura non risulti noiosa...
Lo potete scaricare gratuitamente, in e-book
13 commenti:
Ho avuto il piacere di leggerlo tempo fa e ne consiglio vivamente la lettura. La fantascienza di Massimo è un tuffo in mondi che meritano essere vissuti. Più del nostro pianeta Terra-Terra.
Grazie, Fabio.
I complimenti tra «scriventi» sono sempre un po' pelosi per chi legge, ma spero che non lo risultino in questo caso. In ogni caso l'unico modo per verificare se si tratta o meno di un giudizio un po' troppo «amicale» non c'è che da scaricare il racconto e leggerlo : )
Comunque ne approfitto per ringraziarti di cuore. Sei uno delle mie vittime preferite, al quale invio in modo più meno sistematico ciò che scrivo.
E tu mi ringrazi pure...
Ultima cosa, hai fatto un altro centro. Scrivo sf anche per poter raccontare di «altri mondi» e poterci vivere almeno un pochino.
Okay, l'ho scaricato.
E ti dico che questo ha più possibilità di essere letto di Coralinda perché davvero, col pdf, sul ereader, non ce la faccio.
Lo so, lo so, dovrei armeggiare con calibre, epubizzarmelo ecc ecc
ma non si riesce a fare tutto, a volte, anche queste piccole cose.
Quindi, se per caso decidi di epubbare Coralinda, dillo qui che vengo a prendermelo :)
Ciao!
Sinceramente avendo letto la Sinossi, tu che lo definisci romazetto mi aspettavo una cosa molto divertente ma diciamo semplice.
Sapevo che avrei trovato una storia scritta bene, con il giusto ritmo.
Il tuo stile mi piace molto e lo trovo molto pulito ed elegante, adatto a raccontare storie di Sci-fi o fantastiche in genere.
Tuttavia in certo senso avevo sottovalutato il tutto.
Insomma un ragazzo con un cane per amico in un mondo fantastico, 92 pagine...
Mi aspettavo qualcosa di vagamente Harrypottiano in salsa Sci-Fi.
Invece...
Invece ho trovato una storia molto molto densa e coinvolgente.
Balthus è sì un ragazzo, ma meravigliosamente profondo e mi ha preso subito.
Ha un sogno bellissimo, è onesto, agisce in modo sensato e e non si piange addosso.
Tutte cose che portano il lettore a immedesimarsi e a fare il tifo per lui, altro che Harry Potter che ho trovato decisamente irritante.
Nella storia nessuna parola è sprecata, anzi a volte leggendo dettagli del fantascientifico mondo che hai creato ho pensato che avresti potuto spenderci qualcosa di più e me lo sarei davvero gustato.
L'ambientazione è davvero ricchissima di particolari e coerente. Ci sono molti meccanismi per nulla scontati dai risvolti piuttosto interessanti.
Già da sola sarebbe intrigante, ma anche i personaggi al contorno come Edna e HundAlexis sono complessi e non tutto viene svelato, anzi restano molto misteriosi e in un certo senso drammatici.
Bel libro davvero, mi ha lasciato con quella bella sensazione di sazietà che solo i buoni racconti di fantascienza sanno darmi.
Lo ho finito ieri ma quei personaggi mi sono rimasti dentro e un po' mi dispiace stasera di non avere le mie 30 pagine da leggere...
Io credo che potresti proporlo al pubblico senza timore, però per prima cosa dovresti scrivere la Sinossi diversamente perchè questa non rende giustizia al libro.
Forse siamo troppo assediati da romanzetti Young Adult.
Eppoi forse dovresti "diluire" un po' alcuni passaggi perchè un lettore meno forte di me potrebbe trovare alcuni pezzi fin troppo veloci.
Posto che la "rapidità" e la "leggerezza" di cui parla anche Calvino rimangono certamente tra le cose che la narrativa moderna non può assolutamente trascurare, visti i ritmi a cui ci ha abituato il cinema.
Complimenti davvero e grazie per averlo trasformato in un ebook gratuito.
Cily
Cara Cily. Innanzi tutto grazie per i commenti che mi hanno nettamente migliorato l'umore. Per quanto riguarda la sinossi, direi che è nata così per non spaventare nessuno. Preferisco non suonare mai la grancassa presentando cose mie. In un certo senso ho detto il necessario - c'è un bambino, c'è il sogno, c'è un cane/lupo e c'è una comunità perduta su un pianeta lontano e selvatico - anche se sicuramente non «rende». In ogni caso mi riprometto di ripensarci, tenendo anche conto che devo tentare di non raccontare troppo la storia. Ecco uno di quei casi nei quali si dimostra che l'editoria è comunque un lavoro collettivo. Tu scrivi, un altro aggiusta, il terzo lo presenta e il quarto lo vende...
Hai ragione su certe accellerazioni, nate probabilmente da una curiosa ansia di sapere come va a finire la storia. Un aspetto buffo e divertente dello scrivere è anche questo: che l'autore è curioso quanto il lettore di sapere come e dove va a finire la sua storia.
In ogni caso sono convinto che la mia storia abbia incontrato il lettore giusto. Rileggendolo prima di pubblicarlo mi sono spesso sorpreso a pensare: «già, e questa chi la capisce?». Nel tuo caso il mio dubbio si è rivelato errato, ma renderlo leggibile per un pubblico più ampio senza rovinarne l'equilibrio non è affatto facile.
Ultimissima cosa: quando hai parlato di «stile pulito ed elegante» ho raggiunto il massimo di goduria possibile. Non sono certo che sia del tutto vero - scrivendo ho spesso la sensazione di inzeppare parole come ortaggi in una cassetta - ma ti ringrazio selvaggiamente del commento.
Guarda per quel che riguarda lo stile sono diventata molto pignola nel senso che leggo di tutto, però ammetto che quando lo stile è un po' sciatto, ripetitivo e autocelebrativo comincio istintivamente a saltare le righe per arrivare al punto.
Con "luna lontana" è semplicemente IMPOSSIBILE saltare le righe.
Le parole servono tutte, credo che la curiosità del lettore sia sempre appagata e tenuta viva nello stesso tempo proprio dalla rapidità e dall'ottimo ritmo della narrazione.
Ti faccio tre esempi:
-Non ci sono considerazioni irritanti del tipo: "E cosa avrebbe potuto fare lui tutto solo?" diamine narratore, non lo so cosa avrebbe potuto fare per questo leggo il libro, cavoli dimmelo e fai pure presto perchè sono curioso e ti sto dedicando il mio tempo!
-Le descrizioni spesso nei racconti di Sci-Fi ti annientano il ritmo.
Capisco che ci sia necessità di spiegare BENE al lettore un mondo fantastico ma a volte l'autore sembra dire :"hai capito lettore?Non sono sicuro che hai capito, aspetta che te lo ripeto!"
Ecco anche quello mi da parecchio ai nervi.
Lo spazio che tu dai alle descrizioni è equilibrato, non mi hanno mai annoiato, sono precise e rendono l'idea senza dilungarsi troppo.
Anzi ti ho detto che forse si potrebbero diluire un pochettino per lettori meno agguerriti di me :)
-Ottimo equilibrio tra dialoghi, descrizioni e azioni.
A volte nei libri i dialoghi durano molto più del dovuto "per farti entrare bene nella testa e nell'emotività del personaggio", in realtà annoiano solo.
In "luna lontana" durano il giusto e nella testa del personaggio ci sei perfettamente.
Ti ho detto quanto mi sono affezionata a Edna con tutto che non è che parli proprio molto.
Insomma Massimo "azzeppassi" io le parole come fai tu!!
Cily
Certo, mi rendo conto che esiste una difformità di percezione tra autore e lettore. L'autore si interroga sull'efficacia del suo testo mentre il lettore scuote la testa e pensa: «che diavolo hai da interrogarti, scemo?». Viene persino il dubbio che l'autore lo faccia apposta, tanto per sentirsi dire «va tutto bene, tranquillo». Quindi la taglio qui.
Hai perfettamente d'accordo sugli incisi: «Che fare ora?» che al massimo devono far parte delle riflessioni dell'autore, come sulle descrizioni, il cosiddetto maledetto «infodump» che ogni volta mi fa impazzire, sia per il semplice aggiornamento che per la disposizione delle nozioni. Io me la cavo disponendo le informazioni nel corso della vicenda. È vero che qualcosa lo si scopre procedendo, ma sempre meglio che seppellire il lettore sotto una montagna di riflessioni fuori testo.
I dialoghi, infine. Il mio modello sono i dialoghi di prima mattina in casa. Stringati, talvolta bruschi, spesso afffettati e del tutto funzionali a ciò che si intende affermare. Ho già avuto considerazioni positive sui miei dialoghi, anche se continuo a pensare che il loro intercalare sia un po' troppo scarno. Ma se vi piace così, chi sono io per lamentarmi ? :)
Ultimissima cosa: se desideri qualcos'altro da leggere, scrivimi. In forma di e-book ho solo Luna lontana e Coralinda ma in .pdf ho diverse cose e cosette. E poi ho anche il mio unico libro in forma stampata che posso spedirti.
«Ahi, ahi, ecco l'autore pivello che ci prova».
È possibile, perbacco.
Ma meglio offrire che farsi pregare. Un abbraccio e alla prossima.
Ma certo che mi va di leggere altre cose che hai scritto!
Il fatto che siano in pdf è un bonus perchè io ho il kindle e legge perfettamente proprio i pdf mentre a volte quando converto gli epub si incasina.
Non ho trovato la tua mail spulciando nel blog ma mettici che sono un ingegnere e questo mi rende straordinariamente imbranata per delle cose che ai più sembrano ovvie e mettici che Caterina gioca qui sul tappeto vicino al PC e non mi lascia la concentrazione per cercare come si deve qualsiasi cosa.
La mia mail è cily.42@gmail.com leggerò volentieri qualsiasi cosa mi invierai.
Anzi preferisco che sia tu a scegliere cosa farmi leggere! (lettrice viziata!)
Cily
Allora d'accordo. Per un minimo di scelta ti scrivo direttamente. Grazie di tutto e a rileggerci tra qualche giorno. Me ne vo due o tre giorni in montagna (non in Val di Susa, per questa volta).
Eccolo qua, adesso mi appresto a leggerlo!
Grazie!
Bene! Una buona lettura a te. Per qualunque commento, osservazione, critica ecc. ecc. sai dove trovarmi : )
ti lessi e di te parlai
non ti avvertii
troverai
:)
@gelo: mi vergogno profondamente di non aver letto a tempo la tua rece. L'ho letta cinque minuti fa, istradato dal tuo intervento. Che dire? Ti ringrazio di cuore e non ho nessuna difficoltà ad ammettere che le tue critiche sono perfettamente centrate. Potrei tirare fuori molte scuse, in proposito, ma penso che sia meglio ammettere che mi è mancato un buon editor in fase di revisione. Un buon editor è quella cosa che ti fa notare che il tal punto non è chiaro o non è ben spiegato. Essendo uno scrittore allo stato brado non ho ancora - e probabilmente non avrò mai - abbastanza mestiere da farmi l'editor da solo, pratica vagamente assurda come certe fissazioni autoerotiche.
Ti ringrazio per i commenti positivi e sono ben contento che il mio Balthazar abbia avuto un'occasione in più di vivere.
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