29.7.11

Un po' tardi, ma...

Cari tutti
Ho vergognosamente dimenticato di avvisarvi che è (finalmente) uscito il nuovo numero di LN-LibriNuovi, l'11.1. 
Per chi ignorasse anche la sua semplice esistenza - la stragrande maggioranza della popolazione navigante, inutile farmelo notare - dirò che si tratta di una rivista a periodicità trimestrale di recensioni, interventi, contributi, narrazioni, interviste e tutto quello che vi viene in mente in tema di libri, saggi e romanzi. 
A questo punto dovrei spiegare perché mai una rivista trimestrale esce ben sei mesi dopo il numero precedente...
Beh, è un numero doppio. 
Vero, ma questa è stata più una conseguenza che un'intenzione. 
Mancano i denari. 
Ma anche questa non è una novità.
No, il problema è che siamo rimasti in (troppo) pochi a curarne l'edizione, tanto che è fatale che al minimo intoppo la rivista passi in cavalleria. Intendiamoci, non è che manchino gli articoli, i contributi, gli interventi ecc. ma chi, fisicamente, impagina e prepara la rivista, ha da fare altri millanta cose, anche soltanto per sopravvivere (male) come succede di questi tempi a chi vende i libri senza chiamarsi Feltrinelli, FNAC o qualcosa del genere.
Che poi, per quanto ne so, nemmeno F & F, Mondadori ecc. se la passano proprio così bene...
Ma questo è tutto un altro discorso e lo riprenderò proprio qui. 
E riprenderò anche su queste pagine virtuali anche il tema del nuovo LN on line al quale stiamo lavorando da qualche mese. 
Abbiate fede!
Ultima cosa: in questo LN sono contenuti due pregevoli racconti di Davide Mana e di Maz Soumarè e uno mio. Racconto al quale sono irragionevolmente affezionato, sebbene il suo esordio non sia stato per nulla felice, come leggerete nella brevissima prefazione. Sarei contento di ricevere - con comodo, senza fretta - un parere del tutto sincero. Qui o dove preferite. Se merita, in sostanza, la carta sulla quale è stato stampato.
Di seguito, come sempre, l'indice del nuovo numero:

MAPPE

Il cinema tedesco ai tempi di Weimar di Silvia Treves
Quelli dell'infinito crepuscolo di Lorenzo Pompeo
Questa non è la solita crisi a bolle! di Massimo Citi
Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla... di Vittorio Catani
Vizi che possono far male di Consolata Lanza
Altruisti? Sì, ma solo per interesse di Silvia Treves
Letture invernali di Massimo Citi
Molto prima della «Milano da bere» di Gordiano Lupi
Cinquant'anni di «Ferito a morte» di Mario Prisco
Due scrittori per un destino di Gordiano Lupi
A scuola di evoluzione dai semi di Silvia Treves
Hammer Show di Franco Pezzini
Letture controvoglia di Cettina Calabrò

ISTANTANEE

Recensioni di Consolata Lanza, Luca Battisti, Davide Mana, Gordiano Lupi,
Sara Cavarero, Silvia Treves...

PAESAGGI

Il ladro di Anime (2) di Davide Mana
Olimpia e il Turco di Massimo Citi
Anima di metallo di Massimo Soumarè

 

P.S. Ultima cosa, importantissima. Se avete sempre ricevuto a casa la rivista e ora invece la vedete latitare, scrivetemi. Abbiamo modificato -  ovvero cambiato programma - del db degli abbonati a non vorremmo mai fosse scomparso il vostro nome... 

 


7 commenti:

Massimo ha detto...

Grazie. Lieto che il mio racconto ti sia piaciuto ^^

S_3ves ha detto...

Sul tuo racconto: sinceramente, sai qual è il problema? Che bisogna conoscere un po' di storia tedesca per raccapezzarcisi e "apprezzare" lo snodo ucronico. Oltre che, naturalmente, essere disposti a credere possibile la tecnologia che ha prodotto a questi "manichini"

Massimo Citi ha detto...

D'accordissimo sulla tecnologia. Sinceramente non penso che a forza di transistor - tra l'altro più vecchi di una decina d'anni - condensatori e altri simili impedimenta qualcuno potesse seriamente creare androidi come Koryn. Ma, in fondo, la fantascienza prevede un minimo di sospensione di incredulità. In quanto alla storia tedesca, temo tu abbia ragione. La rivoluzione russa ha riempito completamente lo spazio del ricordo storico, cancellando la possibile rivoluzione tedesca. E anche il bienno rosso italiano, detto di passata.
In ogni caso la competenza storica è fondamentale per scrivere e leggere un'ucronia decente.

Anonimo ha detto...

Accidenti se ci ho messo tanto tempo per scriverti...

Ricevuto LN, letto e soprattutto letti i tre racconti.
Massimo, dovresti smettere di chiederti se i tuoi scritti meritano la carta su cui sono stampati, visto che conosci benissimo la risposta. Il problema è se i lettori sono in grado di leggerne tutti gli strati, ecco. Io sono ignorante, ma me lo sono goduto lo stesso. A presto, Fran

Massimo Citi ha detto...

Ciao Fran!
No, non è vero. Non conosco benissimo la risposta, tanto più dopo il mio «incidente» di qualche tempo fa. Adesso scrivere non mi riesce più così facile e i dubbi sulla qualità di ciò che scrivo sono anche più pressanti di un tempo. Parlo sul serio. In più aggiungi che il racconto è stato segato in un concorso dedicato ai racconti ucronici, una delle categorie letterarie che amo di più. Dopo di ché è piuttosto probabile che ciò che mi hai scritto - e che ho trovato anche nel messaggio di Silvia - sia giusto. Che, cioé, il racconto vada letto su un paio di livelli (o forse tre) - il racconto puramente detto, la sua spiegazione ucronica e i riferimenti a Hoffmann - e che il secondo e terzo livello non siano immediatamente comprensibili. Sono molto contento che tu l'abbia comunque gradito. E se qualcosa non era chiaro, beh, colpa mia e di nessun altro.

Anonimo ha detto...

Ma dove si trova? In edicola, libreria? Solo abbonamento? Non che gli argomenti siano particolarmente invitanti, ma solo per sfogliarla... per farsi due risate :)
PS
Leggo una sessantina di libri l'anno, tutti ordinati on-line (e quasi nessuno che finisca nelle classifiche), ma in genere li scelgo da solo, o attraverso alcuni blog (fidati) o su consiglio di alcuni amici.

Massimo Citi ha detto...

Si riceve in abbonamento. Niente librerie, esclusa la CS di Torino. Non è per gelosia o per invidia ma semplicemente per limitare tiratura e conseguenti rese. Posso, se vuoi, fartene avere una copia se mi fai avere il tuo indirizzo o, eventualmente, copia in formato .pdf. In questo caso dovrò utilizzare un sito per invii giga, dal momento che il file, con le fotografie, pesa più o meno 80 Mb.
Fammi sapere.