4.3.09

Fiducia negli acquirenti?

Qualcuno ricorda ancora il demente strillare agli italioti che esisteva una sola strada per fermare la crisi in arrivo? Lo ricordate mentre ripeteva: «Bisogna comprare di più! Spendere, largheggiare, dilapidare: è l'unica linea di condotta che possa salvarvi dalla crisi».
Non complete stupidaggini, ovviamente.
In una crisi di consumo come quella che sta scuotendo il mondo, puntare sulla volontà popolare di continuare a spendere non è completa fuffa, se non fosse che... I soldi mancano o se ancora non mancano ci si comporta comunque come se mancassero.
E fino qui siamo ancora alla reazione popolare ai boatos sulla crisi.
Adesso si parla di aumento vertiginoso di cassa integrazione e di licenziamento di precari che lo stato non può assumere. Meriterebbe forse riflettere un po' su questa «impossibilità» statale, dal momento che, se si tratta di lavori necessari, qualcuno li dovrà pur fare, alla faccia di tutti i Brunetta del mondo.
E se non se ne occupa lo stato chi sarà?
Il solito privato rapace & usuraio?
Con i propri precari ultrasfruttati e disperati?
Meditate - gente - meditate.
Ma a non credere in primissima persona al verbo del demente sono, curiosamente, i suoi dipendenti: i mondadoriani.
Le novità editoriali continuano a uscire, ovviamente, ma con ritmi inaspettatamente un po' diversi da quelli tenuti negli anni scorsi.
Bastano alcune cifre in percentuale, aggiornate sui relativi fatturati a nostro carico aggiornati a oggi:
Messaggerie Libri: - 31,62
RCS Libri: - 34,62
Mondadori: - 28,89
Percentuali intorno al 30% in meno, curiosamente concordi per i maggiori distributori librari nazionali. Certo, in parte si tratta di tagli operati da noi, particolarmente a carico di Messaggerie e RCS, ma quantificabili al massimo con 10-15% in meno. Il resto, ovviamente, è un taglio - o almeno una diversione di uscita - praticata direttamente dagli editori. In sostanza, visto l'andamento del mercato, sono per primi i fornitori a tagliare la disponibilità dei titoli in commercio. Si ritiene che il pubblico non sarà disponibile a spendere e quindi si rimandano o si eliminano i nuovi titoli.
E i prezzi relativi?
No, nessuna deflazione, per ora.
Aumentano le campagne promozionale (sconto 20% - 30%, 3 x 2, 2 x 1, 1 x 1 ecc.) e ne aumenta la durata ma il prezzo di copertina dei singoli libri per il momento non mostra diminuzioni di rilievo.
Per il momento siamo in bonaccia.
Per far volare gli stracci dovremo aspettare l'ingresso delle (grosse) rese relative al 2008.
Chiedetemi allora com'è la situazione…
Per il momento vi basti sapere, comunque, che Mondadori ha ceduto di recente la propria storica tipografia perché pesantemente sotto con l'editoria periodica - riviste eccetera - di un 20% abbondante.
Ma non dovevano spendere di più, gli italiani?




2 commenti:

Davide Mana ha detto...

Considerata la qualità della periodica Mndadori, sorprende un calo del solo 20%...

Che il pubblico, con pochi quattrini in tasca, cominci aprivilegiare la qualità?
Ah, magari...

Massimo Citi ha detto...

Ciao Davide!
Temo di doverti disilludere, almeno in parte. Difficile, visto il meccanismo delle prenotazioni con AME, stabilire precisamente che cosa salta, ma non sono troppo ottimista sul bersaglio dei tagli.
Tieni comunque conto che AME distribuzione garantisce anche gli invii di Einaudi... che certo non è più quella di una volta - basti pensare alla Strazzulla - ma ha comunque tuttora autori come Isahiguro o McCarthy. In ogni caso immagino che gli editori non taglino sui titoli «forti» ma sulla produzione minore o di nicchia.