22.8.07

Rivoluzioni mancate e illusioni da verificare

Kronstadt, 1921.
«L'Armata Rossa attacca Kronstadt» è la didascalia di questa fotografia, ripescata nel sito di Wikipedia.
Qualcosa di strano?
Non troppo, in apparenza.
Non troppo se a difendere Kronstadt fossero stati i «bianchi», ovvero i partigiani dello Czar.
Ma Kronstadt - base navale della flotta russa del Baltico - è stato il luogo della più importante rivolta antisovietica condotta da 270.000 marinai e soldati del tutto convinti di essere altrettanto sovietici quanto i soldati inviati a eliminarli.
Di Kronstadt sentii parlare per la prima volta ai tempi della mia ormai remota militanza politica.
All'epoca non diedi troppo peso a Kronstadt e ai suoi marinai così evidentemente antiparalleli a quelli della celeberrima corazzata Potëmkin. Vennero poi altre notizia, seppure ammantate di leggenda. Da comunista libertario mi parve la testimonianza di un comunismo "originario", bello e, naturalmente, sfortunato. Un po' la stessa sensazione che mi diedero gli spartachisti di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht (pron: «libknekt»), altrettanto belli, libertari e destinati a fare una brutta fine.
Quando la mia passione per la nobiltà della sconfitta si univa alla fede politica ne nascevano di questi miraggi, basati sulla speranza giovanile di poter riconoscere in altri la mia convinzione - innocente, non ingenua - che si potesse davvero cambiare il mondo.
I marinai di Kronstadt pagarono carissima la loro rivoluzione nella rivoluzione. E non parliamo degli spartachisti. Né gli uni né gli altri furono soggettivamente innocenti. Ma la loro leggenda dà un colore diverso al secolo appena trascorso. Lascia aperte porte, permette di immaginare che le cose avrebbero anche, forse, potuto prendere strade diverse.
O forse - o più probabilmente - gli uni e gli altri sono stati pericolosi fanatici, tipo Guardie Rosse maoiste. Un libro ormai esaurito di Pierre Broué (Rivoluzione in Germania) dava degli spartachisti un ritratto pieno di chiaroscuri. La biografia di Werner Heisemberg li presenta come sanguinari fanatici. Vista la fonte , ho qualche dubbio. Infine, per i marinai di Kronstadt posso suggerire (anche a me stesso) di leggere un libro uscito quest'anno per la UTET. Il libro (Jean-Jacques Marie -Kronstadt 1921)

è basato su documenti recentemente riesumati dagli archivi sovietici e promette di essere parecchio interessante.
Se ne scriverò la recensione la potrete trovare nelle pagine di LN-LibriNuovi.
Se non la scriverò... beh, se siete interessati sappiate che il libro costa 23 euro. Che non è poco, d'accordo. Ma, se siete davvero interessati, non è nemmeno troppo.

Nessun commento: