6.11.16

Cosa che accadono in famiglia


Il 3 novembre 2016, esattamente tre giorni fa, mia figlia ha conseguito la laura triennale in lettere moderne, con una faticosa tesi di filologia, imperniata sulla tragedia Agamennone di Vittorio Alfieri.
Nota a latere: la passione per la filologia e quella per le tragedie di Vittorio Alfieri sono interamente farina del suo sacco. Fine della nota. 
In qualità di padre ho assistito alla discussione della tesi in compagnia di mia moglie e di una ventina di amici di Morgana, che hanno atteso pazientemente il turno di mia figlia, passata per ultima nel pomeriggio. Conoscevo il testo della breve presentazione alla tesi per averlo sentito ripetere da Morgana quasi ininterrottamente per una settimana o giù di lì, ripetuto a memoria a me, a sua madre e a chiunque le capitasse sottomano, probabilmente anche cana e gatta. Doveva durare dieci minuti ed essere ripetuto con aria colloquiale, senza dare la sensazione di averlo imparato a memoria... Non so quanti tra i laureati che mi leggono hanno affrontato simili buffe forche caudine, ma posso assicurare che non è stato per nulla facile. 
Tutto questo lavoro è venuto dopo mesi dedicati a collezionare versi provvisori e versi definitivi dell'Alfieri medesimo e a cercare di cavare un senso afferrabile e spiegabile dallo spostamento di una parola e di una locuzione all'interno del testo. Alfieri, infatti, era quel genere di autore insoddisfatto e perfezionista che inseriva variazioni a un proprio testo anche quando era in corso la stampa definitiva. Il sogno di ogni editore e di ogni tipografo, come si immaginerà. 
Intorno alle 19.00 Morgana è stata proclamata dottore in lettere. Come è stato detto – e come lei stessa ha dichiarato – un primo passo verso la disoccupazione. 
Sono contento, io, in quanto padre? 
Ovvio. 
Contento per l'impegno instancabile che la fanciulla vi ha dedicato e contento per la sua decisione di scegliere Alfieri dopo aver scartato per diversi motivi autori come Giacomo Leopardi (troppo frequentato) o Umberto Saba (del quale mancano studi filologici) e non mi ricordo più chi altro. 
Contento perché l'impegno per laurearsi ne ha risvegliato forze che ignoravo possedesse. 
Contento perché ho scoperto di persona quanti sono i suoi amici, amici veri non solo di FB.
Contento perché si tratta di mia figlia ed essere amati da una dottoressa è tutta un'altra cosa.

E adesso?
Adesso si infilerà – anzi si è già infilata – nei due anni di magistrale, finiti i quali preparerà un'altra tesi. Misericordia.
Al termine potrà allegramente darsi alla ricerca di un lavoro che sia all'altezza della sua preparazione. 
Ridicolo. 
Questa Italia che invecchia irreparabilmente non è un paese per giovani. Molto probabilmente risulterà quasi sempre con qualifiche superiori al lavoro proposto e dovrà sudare le proverbiali sette camicie per trovare un lavoro decente.
O, in alternativa, sarà costretta ad emigrare, ad insegnare italiano all'estero, possibilità molto meno peregrina di quanto sembri. 
In ogni caso ti staremo vicini per quanto potremo. 
Anche a costo di sentirti leggere Alfieri o chissachì fino allo sfinimento.
Auguri, Morgana!


 

9 commenti:

Glò ha detto...

Congratulazioni!!! *_* E adoro Alfieri, complimenti per la scelta! ^_^

Glò ha detto...

P.S.: non è che non avrei da dire sulle questioni sollevate ma... mi sembrerebbe di "sminuire" il traguardo raggiunto da Morgana. Perché lo è: se e a che cosa porterà, non è dato sapere. Però un percorso formativo se fatto con passione e intelligenza dà moltissimo. E quindi ancora bravaaaaa! ^_^

Senzapre7ese ha detto...

Scherzo spesso sul fatto che mio figlio non potrà mai iscriversi a Lettere, ma la verità è che non mi sono mai pemtito nemmeno per un giorno di essermi laureato in Lettere. E di aver sposato una laureata in Lettere. Insomma c'è una linea di pazzia i famiglia: nostro figlio, ad esempio, è convinto che dopo la scuola lavorerà nella scuola...

Auguri alla dottoressa e in bocca al lupo per il percorso che seguirà.

P.S. per l'occasione potresti recuperare il divertente libretto "La vita meravigliosa dei laureati in lettere", Sellerio, l'autore non ricordo. Abbastanza introvabile da meritare un posto su LN.

Patalice ha detto...

complimenti
veri complimenti alla tua Morgana
ai miei genitori non ho nemmeno regalato questo...
ed è un piacere sentire un padre così orgoglioso

Massimo Citi ha detto...

@Giò: grazie per i complimenti. Ovviamente il mio è un punto di vista "pessimista" che spero si riveli assolutamente sbagliato. L'importante, da un certo punto di vista, è il fatto che sia contenta della scelta fatta. E grazie per la segnalazione libraria *_*

Massimo Citi ha detto...

@Senzapre7ese: indubbiamente si tratta di follia, ma largamente preferibile alla follia di chi si iscrive a Ondontoiatria "perché si fanno i soldi". Mi sono accorto di avere ringraziato Giò per il consiglio librario che viceversa veniva da te... Chiedo scusa a tutti e due e cercherò di procurarmi il volume.

Massimo Citi ha detto...

@Patalice: orgoglioso anche se un minimo preoccupato :-)

Orlando Furioso ha detto...

Brava Morgana, congratulazioni!!! :)
...e mi è pure tornata la voglia di leggere Alfieri! :D
Davvero, ti prego, falle le congratulazioni da parte mia, di cuore!
Non oserà rifiutarle da uno che si chiama come me!
un abbraccio

Massimo Citi ha detto...

@Orlando: grazie per le congratulazioni, gliele presenterò stasera stessa! Ricambio l'abbraccio.