19.7.15

A tempo perso




Caldo infernale o qualcosa che lo ricorda da vicino. Gli unici in giro alle cinque del pomeriggio - corrispondenti alle 16.00 dell'orario naturale - siamo io e la mia disperata Cana, il primo sudato, la seconda con un palmo di lingua fuori. Camminiamo cercando di evitare il sole come Nosferatu e il suo lupo personale. Eppure non posso dire di odiare davvero il clima torrido e il silenzio soprannaturale delle vie di domenica pomeriggio. All'ombra ascolto il vuoto con la cana sdraiata, presumibilmente un po' sfatta come il sottoscritto. 
In realtà Torino è da un paio di giorni che non riesce a prendere il famoso bollino rosso. Nel tardo pomeriggio, dalle 19 - 19.30, arrivano nuvole confuse e vaghe che ingoiano il sole e sganciano due o tre litri complessivi di acqua piovana che aumentano la percentuale di umidità dell'atmosfera ma, se non altro, muovono un pochino l'aria. Il risultato è stato che per due notti sono riuscito a dormire. Il che non è male. 
Non riesco a scrivere, questo è sciaguratamente vero. Un po' le cose da fare, tutte di mattina per evitare di morire in giro per la città alle 15.00 del pomeriggio e il cervello lessato dalla temperatura nel pomeriggio. Potrei comprarmi l'aria condizionata, è vero, ma ho qualche piccola resistenza a crearmi un clima personale. Ho utilizzato l'aria condizionata in libreria, è vero, ma le ragioni erano diverse, in quel caso. Offrire un ambiente tollerabile ai clienti e riuscire a lavorare e sopravvivere in un ambiente prefissato per 10 ore/die
.

Ho avuto un condizionatore quando mia figlia era bambina, ma l'ho usato poco, in realtà. Era rumoroso, per dire, ingombrante, stolido e pesante. Certo era il 1994 o giù di lì e adesso ci sono in giro condizionatori amichevoli, leggeri, sottili e leggiadri. Ma ci devo ancora pensare... E se piovesse tutto agosto, per dire? Eh? Avete idea di come mi sentirei stupido, io e il mio condy(zionatore) desolato e spento? 
Comunque nessun allarme. Sono arrivato a pagina 10 del racconto per ALIA Evo 2.0 e non so ancora come finirà ma, se non altro, ho inserito due o tre personaggi e accennato al tema. 
Ciò che mi ha appassiona di più nel racconto è la presenza di enigmatiche creature aliene molto, anzi troppo vicine. Voi come si sentireste se gli alieni venissero a dormire sul vostro pianerottolo? O li trovaste seduti davanti all'ingresso del supermercato, sui gradini della chiesa, davanti al garage o nel magazzino del supermercato? Scappano, hanno freddo. Non si sa nemmeno se poi sono davvero intelligenti ma vogliono vivere. 
No, non venite a dirmi che assomigliano molto ai Rom sotto casa vostra. Ma davvero? Sul serio? Pensate un po' come sarebbe sparare loro. In fondo gli alieni possono essere davvero simili ai Rom sotto casa vostra. In fondo se sparisce il vostro amato portaombrelli o qualcuno rompe un vetro del vostro adorato garage possono essere stati loro... i Rom, cioè no, gli alieni.
Mi dispiace, ma sono tempi nei quali non riesco a non pensare agli idioti furbetti come Salvini o agli imbecilli sanguinari come i CasadelconigliettoPound. Attenzione: non sto dichiarando che è giusto e bello fare politica scrivendo un racconto, non me lo sogno nemmeno. Per me, scrivente sf, al primo posto c'è il celeberrimo sense of wonder e da qui non defletto ma non è colpa mia se mi vengono idee strane, come OGM tra umani e maiali e Alieni straccioni su un pianeta in piena Era Glaciale. 


Riprenderò il racconto quando sarò di nuovo in montagna, a occhio e croce dal prossima martedì. 
Ah, ultima cosa, il romanzo Settembre uscirà questo settembre, come annunciato. Farlo uscire a fine luglio mi è parsa un'ottima occasione per venderne tre copie invece delle otto previste. 
Che volete, anche uno scrittore povero deve fare di questi conti. 
  

9.7.15

Per tornare, sono tornato, ma sto per ripartire...

ALIA significa in latino «Altre cose» ma è anche il nome di un personaggio di Dune...

Lo so, sono clamorosamente in ritardo, ma, nonostante il clima seccante (ore 18.38, 31°, umidità 16%) sto lavorando secco a leggere i brani per il prossimo ALIA. 
A questo proposito dò una bella notizia a tutti: mi è arrivato - e ho letto - il brano di Chiara Negrini, Dance Macabre, il racconto di un tipo molto particolare di ossessione accompagnato da fenomeni di strana percezione... un ottimo racconto che, sistemate alcune piccole cose, metteremo quanto prima in cascina. Silvia ha letto il racconto di Davide Zampatori e in questo momento è qui davanti a me, in una tenuta che non credo suo nonno avrebbe approvato, a picchiare sulla tastiera del suo Acer per scrivere commenti, appunti e suggerimenti al buon Davide. 
Ho anche riletto il racconto inviato da Samuel Marolla e continuo ad avere numerose perplessità in proposito, che, immagino, siano almeno in parte dovute a mie resistenze personali allo horror-splatter-gore con teste volanti, schizzi di sangue e vomito ovunque. Poi ci sono problemi di somiglianza con un altro racconto tuttora in corso di valutazione... Rileggerò nuovamente il brano e poi deciderò se è il caso di chiedere al buon Marolla una seconda scelta.
Intanto mi rinfresco con l'ottimo brano inviato da Vittorio Catani, con il delizioso & misterioso pezzo di Francesco Troccoli e con il complesso pezzo di Maurizio Cometto, e il ricco e misterioso pezzo di Spasaro, i primi arrivati con largo anticipo.


E poi ci sono i cosiddetti cavoli miei. Sto ultimando «Settembre» che vorrei fare uscire entro luglio, se possibile. Altrimenti se ne riparla a... settembre. 
Appunto.
Comunque posso confermare il buon risultato del «metodo Calvino». Rileggere dopo un paio di mesi la propria ultima stesura permette una distanza dal testo che ha qualcosa di magico. No, non ho riempito il testo di ulteriori correzioni - il che è molto positivo - ma ho avuto una visione d'insieme del libro che mi ha rincuorato. 
Poi... lo so., Debbo finire di scrivere il racconto per ALIA. Per il momento sono a pagina 1 (uno), ma se non altro adesso SO dove si svolge il racconto, SO chi è il protagonista e SO una serie di piccole cose sull'ambiente. Lo so, è poco, ma un racconto vive una gestazione nella testa dell'autore che supera di diverse volte il tempo necessario per scriverlo. Chi scrive racconti potrà confermarlo. 
Domani riparto per la montagna e ci rimango per una settimana, più o meno. Il clima fresco mi aiuterà a scrivere e a pensare. Non sarò on line spesso ma sono in grado di dare una letta alla posta e persino a FB. 
Per chiudere un piccolo pensiero a Chiara Negrini, che credo comprenderà...